“Un ulteriore interrogativo che ci poniamo è quanto gli studi abbiano oggi la capacità di distinguere tra spesa in tecnologia e investimento. L’investimento presuppone una capacità di calcolo dei ritorni attesi in termini sia economici che qualitativi sui professionisti stessi, ad esempio espressi in livelli misurabili di autorealizzazione e apprezzamento da parte del mercato – senza queste analisi l’opportunità tecnologica rischia di essere solo un costo e un “must have” con efficacia competitiva e migliorativa ancora piuttosto limitata”
“Nella nostra esperienza, più che essere gli avvocati a doversi tecnicizzare, sempre più professionisti stanno cogliendo l’opportunità per umanizzare e “avvocare” la tecnologia, rendendola plastica ed efficace rispetto non tanto e non solo al “come” lavora un avvocato, ma rispetto agli obiettivi che ci si prefigge.”
A voi il nostro punto di vista attraverso l’intervista a Sara Catapano pubblicata nella sezione Affari Legali sul quotidiano ItaliaOggi.